mag112016
Ho finito l'università...e adesso?
Il passaggio dalla scuola superiore all'università è, per alcuni, un passaggio automatico, già scritto, un qualcosa di molto naturale che caratterizza il proprio percorso scolastico. Quanti di noi non vedevano l'ora dell'ultimo anno di scuola per poter partecipare alle visite organizzate nelle principali università della provincia? I laboratori e le lezioni aperte, i primi piani di studio scaricati, la ricerca di quali compagni faranno la nostra stesa scelta (nella speranza che "lui, proprio lui no eh!") e la voglia irrefrenabile di scoprire cosa avrebbe significato rendere concreto quel senso di autonomia e libertà di cui tutti parlavano; preparare gli esami solo in alcuni momenti dell'anno, poter scegliere se frequentare o meno le lezioni, dove sedersi, con chi, vedere compagni diversi e nuovi in ogni aula... Poi l'università è arrivata e ognuno di noi ha fatto la propria esperienza, scoprendone i lati più belli, divertenti e inaspettati così come quelli più complessi, duri e talvolta difficili. Però è fatta. Finito anche questo percorso. E adesso? Il post-università non è caratterizzato da una scelta così immediata e, spesso, può essere un momento decisamente disorientante. Le scuole di pensiero sono diverse, chi sostiene a spada tratta che dopo l'università si debba proseguire con gli studi e scegliere quindi un buon master e chi, invece, ritiene che sia ora di fare esperienza e che rimandare l'ingresso nel mondo del lavoro sarebbe un grave errore.
Dove posizionarsi? Cosa scegliere? Quale sirena seguire? Come in molte cose, anche qui, fortunatamente, non c'è una verità assoluta da comprare e fare propria se non l'ascoltare profondamente cosa sentiamo più vero e necessario per il nostro personale percorso di vita. In ogni caso ci sono alcune considerazioni che possono aiutare nel trovare il filo d'Arianna in questo contorto labirinto di scelte.
- I master sono di diversi tipi e, alcuni di essi, richiedono un impegno full time, vale a dire cinque giorni su cinque per uno o due anni. Dopo aver accuratamente sfogliato tutti i piani di studio dei master che rientrano nel vostro interesse assicuratevi di quanto impegno richieda quello che avete selezionato perché, se rientrasse in quelli che richiedono una presenza fissa e costante, allora sapete già che dovrete dedicarvi pienamente a questo e che la ricerca di un lavoro può aspettare. Se invece trovate che i master che vi interessano sono strutturati in modo da impegnare solo i weekend, allora il discorso cambia e si può valutare l'opzione di unire entrambe le possibilità.
- Se la scelta di cominciare a lavorare è invece quella che al momento sentite di voler prendere in considerazione, allora prendetevi qualche giorno per lavorare al vostro CV e alla vostra lettera di presentazione (entrambi sia in italiano che in inglese) e selezionate le aziende in cui vi piacerebbe entrare. La ricerca del lavoro in questo momento di vita è molto vantaggiosa sia per chi è alla ricerca perché dà la possibilità di partire dal basso per poi costruirsi una carriera e una crescita professionale, sia per chi assume perché le possibilità contrattuali sono economicamente vantaggiose.
Ciò che è importante considerare in questa fase della vita è che un importante ciclo si sta chiudendo e se ne sta aprendo un altro altrettanto considerevole; per cui potrebbe non essere semplice fare la scelta che ci renderà felici senza alcun dubbio, potremmo aver bisogno di procedere per tentativi, sperimentazioni per poi arrivare a comprendere cosa davvero fa per noi. Ricordiamoci dunque di stare sempre vigili e attenti a quello che succede intorno a noi e dentro di noi per verificare se le scelte che stiamo prendendo sono coerenti con il percorso di via che stiamo disegnando. E se questo non succede? Si cambia e si riparte.
Come direbbe Luciano Ligabue "Niente paura, si vede la Luna persino da qui".