Attualità

mag102017

Cartella clinica, digitalizzazione evita omissioni. Al via corso Fad sul tema

tags: Medicina
Una cartella clinica incompleta o peggio mal fatta può, in un contenzioso, letteralmente "inchiodare" il medico togliendogli chance di provare la propria innocenza e la qualità del proprio operato. È quanto sostiene la Cassazione con riguardo alla vicenda in cui due chirurghi, assolti in appello, si sono visti rinviare al giudice di secondo grado una volta accertate le omissioni nella cartella clinica. Nella fattispecie, la stessa omissione che aveva portato il giudice d'appello a non ravvisare nesso causale tra interventi e danno cagionato, è materia per la Corte nella sentenza 22639 dello scorso 13 novembre per rimettere in gioco la responsabilità dei medici, rivelandosi "il presupposto perché scatti la prova presuntiva del nesso causale a sfavore del medico, qualora la condotta dello stesso sia astrattamente idonea a cagionare quanto lamentato". «La sentenza ribadisce l'importanza di conoscere i contenuti della cartella clinica per sfruttarli in pieno anche con l'obiettivo di evitare errori: se il documento è incompleto si attiva il nesso causale tra un atto compiuto od omesso dal medico e il danno denunciato dal paziente», spiega Michele Zagra Direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza dell'Ospedale Buccheri di Palermo e responsabile del corso Edra di Formazione a distanza sulla cartella clinica che parte in questi giorni (cinque crediti Ecm a disposizione di medici ed infermieri, http://www.edracorsi.it/catalogo-corsi/fad-5-crediti-ecm-medicina-legale-orientata-problemi-cartella-clinica/).

Per Zagra, un documento dettagliato dove la leggibilità è massima e non si omette alcun particolare, è una garanzia per il paziente e per il medico rispetto alla ricorrente opacità dei documenti cartacei. «Da una parte i vantaggi sono enormi; la cartella clinica digitale o, anche in un contesto non del tutto informatizzato, la cartella con documenti digitalizzati, è un atto che contiene informazioni leggibili trasversalmente da un reparto all'altro e in ospedali diversi, e "processabili" contemporaneamente da più medici per un singolo episodio, ma anche per episodi successivi (come fonte di informazioni). Dunque consente di abbattere i tempi, d'interpretare senza equivoci i dati clinici contenuti, di compiere meno errori dovuti a una lettura non corretta di una eventuale grafia poco leggibile del sanitario, e quindi di garantire maggiore sicurezza al paziente e di incorrere in meno richieste di risarcimenti. Meno variabilità vuol dire, infatti, meno errori e meno contenziosi».

Ma per Zagra c'è un secondo vantaggio. «La sentenza 22639 ci dice chiaramente che l'opacità di una cartella clinica non tutela il medico ma ne costituisce una base per condannarlo». Zagra ribadisce inoltre che «riferendoci alla cartella clinica, stiamo parlando di un atto pubblico di fede privilegiata, dove ciò che c'è scritto è vero fino a prova di falso, e dove si può incorrere nel reato di falso ideologico o di falso materiale, se non si conoscono e pertanto non si rispettano i requisiti essenziali nella sua stesura». Sulla digitalizzazione della cartella clinica le Asl nel 2016 hanno speso 65 milioni di Euro secondo i dati dell'Osservatorio Digitale del Politecnico di Milano; alla presentazione del rapporto dell'Osservatorio il responsabile della digitalizzazione del Ministero della Salute Massimo Casciello ha confermato che sulla cartella unificata a livello nazionale il Governo scommette altri 21 milioni di euro. «Si tratta di una grande opportunità», ribadisce Zagra. «Il corso che abbiamo progettato in Edra insegna a capire quanto rischio si generi in una struttura nel disperdere od omettere dati clinici. Tra l'altro, arriva a ridosso dell'approvazione della legge Gelli, che è erroneamente definita riforma della responsabilità medica, mentre il titolo è "Sicurezza delle cure e responsabilità sanitaria", a significare che più sicurezza equivale a meno contenziosi, e la base della sicurezza è una cartella clinica ben fatta, accessibile, leggibile, univoca».


(Fonte: Doctor33)

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