Allena-Mente

ott62015

Presentare efficacemente un progetto

Quante volte vi è capitato di avere lavorato a un progetto che ritenevate fantastico e di cui eravate oltre ogni misura entusiasti ma, una volta presentato, non avete ottenuto lo stesso riscontro da parte del pubblico, dei compagni o dei professori che erano lì ad ascoltare? Alle volte avere il materiale giusto e l'idea brillante non è abbastanza, occorre saperla presentare nel migliore dei modi affinché, anche gli altri, riescano a comprenderlo e a entusiasmarsi come noi. Quando facciamo una ricerca e ne creiamo una presentazione, quando siamo portavoce di un lavoro di gruppo e così via è necessario affinare le nostre tecniche oratorie affinché, anche gli altri, vedano il risultato del nostro lavoro con gli stessi nostri occhi. Come fare? Ecco qualche consiglio:

Igiene verbale: è importante scegliere con cura le parole che andremo a utilizzare e, soprattutto, scegliere la semplicità. Come diceva George Sand, scrittrice e drammaturga francese, "La semplicità è la cosa più difficile da ottenere a questo mondo; è l'estremo limite dell'esperienza e l'ultimo sforzo del genio." Riuscire a rendere semplici le cose difficili è una dote che poche persone hanno ma che può, senza dubbio, essere allenata. Semplificare permette a tutto il pubblico di comprendere esattamente quello di cui stiamo parlando e, soprattutto, fornisce una percezione di noi come di persone che posseggono e maneggiano quel determinato argomento così bene da riuscire a renderlo facilmente comprensibile.

Immagini: se vi è possibile e i supporti ve lo consentono, cercate di associare sempre dei concetti importanti a delle immagini. Se non avete possibilità di utilizzare computer, schermi o videoproiettori cercate di raccontare voi stessi le immagini e lasciate che ognuno le veda nella propria mente. La maggior parte della popolazione è visiva e ricorda e apprende più facilmente quando ci si esprime iconograficamente.

Raccontate una storia: cercate di essere il meno autoreferenziali possibili, rapportatevi al vostro pubblico di ascoltatori, siano questi i vostri compagni o i vostri professori, facendogli intendere che quello che state presentando tiene conto anche di loro. Se riuscite a trasmettere un concetto o un valore senza spiegarlo ma inserendolo in un contesto narrativo e facendo quindi si che siano loro stessi ad estrapolarlo, li avrete catturati.

Osservate: quando si espone si è sempre molto concentrati sulla scelta delle parole giuste, sui concetti, che si rischia di dimenticarsi di chi ci abbiamo di fronte. Osservare i nostri ascoltatori è di fondamentale importanza perché ci forniscono un feedback in tempo reale di come stiamo andando e se dobbiamo, anzi, spiegarci meglio. Guardare gli altri negli occhi, imparare a leggere le loro movenze e espressioni crea un contatto che ci permette di raddrizzare il tiro o spiegarci meglio laddove ci accorgiamo che c'è più fatica nella comprensione.

Presentare, che si tratti di un progetto, di un'idea, di una ricerca, è un po' come danzare. Gli elementi da tenere in considerazione e da far muovere in equilibrio sono diversi, dal tono della voce, ai movimenti, all'osservazione e all'ascolto; ma una volta appreso come far muovere tutto al ritmo della stessa musica, gli altri non potranno fare a meno che seguirvi... passo dopo passo!


Nadia Monticelli (esperta in processi formativi)
Valeria Bianco (esperta in comunicazione formativa)


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