set302015
Studenti: scrivere per sentirsi meglio (e migliorare gli studi)
Studiare è impegnativo, si sa. Per alcuni è l'atto stesso dello studiare e del memorizzare, per altri è il gestire l'ansia da prestazione, per altri ancora è sentirsi capaci e sicuri nel sostenere l'esame, per alcuni è riuscire a organizzare efficacemente il proprio tempo. Sono diversi i motivi per cui
la vita dello studente può non essere semplice e ci si può ritrovare a essere invasi dai pensieri in un processo di continua analisi e bilancio di cosa funziona e di cosa si debba, invece, migliorare. Cosa fare quando ci si accorge di essere nel pieno di un turbinio di pensieri che faticano però a portarci verso una soluzione concreta?
Paolo Jedlowski,
professore di
Sociologia presso
l'Università della Calabria, dice: «Il racconto, in sé è testimonianza, raddoppia la vita e la conserva. In effetti, nel racconto comprendo meglio la vita stessa, perché, a posteriori, le attribuisco una trama. La trama è la prestazione specifica del racconto, la capacità di porre dei nessi tra gli eventi». Mettere le parole su carta aiuta a dare una struttura più comprensibile a pensieri e emozioni attivando un
processo di rielaborazione che permette di riordinare eventi, vissuti, sensazioni e percezioni in maniera precisa e chiarificatrice. Da sempre la scrittura ha rappresentato un modo per esternare emozioni, per liberarsi e sfogare frustrazioni. La necessità che spinge le persone a scrivere per rivelare i propri stati d'animo più profondi è data dal fatto che,
scrivere, permette di
prendere distanza da ciò che nella nostra mente si muove in maniera compulsiva e confusionaria e, allo stesso tempo, scrivere ciò che si prova aiuta a non identificarsi con le
proprie emozioni. Scrivere cosa? Come? Ci sono due modalità attraverso cui le persone trovano semplice esprimersi: scrivere un diario o scrivere una lettera, duo modi molto personali per entrare in contatto con quello che occupa la nostra mente e ci tiene impegnati quotidianamente.
-
Scrivere un diario è un ottimo modo per tenere monitorate le nostre giornate, per scaricare tutto quello che si accumula da mattina fino a sera e lasciarlo lì, tra una pagina e l'altra. Scrivere un diario aiuta a mettere in ordine le idee, a dare continuità ai nostri pensieri e a ritrovare la giusta prospettiva quando ci sentiamo eccessivamente coinvolti o schiacciati da qualche situazione. Una cosa molto utile da fare può essere identificare un tema su cui sentiamo di dover portare particolare attenzione (
migliorare negli esami scritti, perfezionare
l'esposizione orale, cambiare
metodo di studio e così via), attestando giorno dopo giorno i vari cambiamenti che avvengono nel nostro modo di approcciarci a quella determinata dinamica. Scrivendo potreste accorgervi di grandi cambiamenti di cui, se non vi foste soffermati, difficilmente avreste preso coscienza.
-
Scrivere una lettera è utile quando c'è qualcuno a cui vogliamo indirizzare i nostri pensieri. Non è necessario che questo qualcuno la legga, il processo è utile a noi e nessun altro. Se c'è per esempio un
professore con cui ci sentiamo particolarmente in difficoltà, se invece viviamo un conflitto con i nostri genitori perché non sentiamo di soddisfarne a pieno le aspettative o se invece abbiamo litigato con la nostra compagna o il nostro compagno e questo ci impedisce di
concentrarci sullo studio mettendoci tutto l'impegno necessario, allora scrivere una lettera lasciando uscire tutto quello che abbiamo dentro diventa la modalità chiave per liberarci e lasciare spazio a noi e a quello su cui vogliamo portare l'attenzione.
Il processo della scrittura può portare in terre mai esplorate e, come dice
Max Frish, "Scrivere è leggere in se stessi" quindi... Buona scoperta!
Nadia Monticelli (esperta in processi formativi)
Valeria Bianco (esperta in comunicazione formativa)