ott252017
Specializzandi negli studi privati dei primari, indagine su uso illegale a Torino
«Torino è uno dei tanti possibili episodi in Italia, ma non esiste una casistica ufficiale. È difficile far affiorare le situazioni in cui direttori di scuola si avvalgono di medici specializzandi fuori dalle regole». Stefano Guicciardi vicepresidente di Federspecializzandi commenta il caso dell'ospedale Molinette dove una denuncia anonima ha portato alla scoperta di uno specializzando che sostituiva un primario cardiologo e, a quanto pare, ha scoperchiato un giro di giovani medici che sarebbero stati impiegati per smaltire le visite ambulatoriali di routine. I Carabinieri dei Nas hanno sequestrato decine di libretti, e i Pm starebbero indagando sia sull'ipotetica violazione delle norme sulla tutela della salute nei luoghi di lavoro, sia sul possibile danno erariale nei confronti dell'Università, da cui più titolari di cattedra avrebbero percepito regolare retribuzione per l'attività che invece erano gli specializzandi a svolgere al loro posto.
«La situazione a quanto mi risulta a Torino dev'essere ancora bene inquadrata dalle Autorità competenti. Immagino bisognerà valutare chi venisse impiegato, con quali esperienze, con quali rischi per i pazienti, e chi abbia deciso che questa attività venisse prestata. Di rischi per i colleghi che si sono prestati ce ne sono, dalla revoca del contratto a conseguenze legali nei casi di attività fuori orario», dice Guicciardi. Che però distingue: «Un conto è se lo specializzando è impiegato dal responsabile di struttura per svolgere attività privata libero professionale. Tale attività non rientra minimamente nei nostri compiti e può configurare sfruttamento. Al di fuori dei momenti formativi, gli specializzandi da contratto possono solo svolgere attività di sostituzioni sia in guardia medica sia dei medici di famiglia, il resto non è permesso, è illegale e va condannato. Altro è invece se il direttore di scuola chiede aiuto, ore in più, perché il reparto non ce la fa. Anche qui c'è una violazione - della disciplina europea sugli orari di lavoro entrata in vigore nel 2015- e tra i due casi vi possono in teoria essere situazioni concrete di quasi sovrapposizione ma sono situazioni meno eclatanti e, temiamo, più diffuse. In entrambi i casi bisogna saper dire no e far rispettare il contratto ma a volte la condizione che si configura per lo specializzando non è facile da affrontare.
I singoli casi personali di cui veniamo a conoscenza riguardano spesso situazioni di oggettiva carenza d'organico in cui non vengono rispettati gli smonti e gli orari continuati giornalieri». Di norma le Segreterie tengono il conteggio orario delle giornate di lavoro dello specializzando, ma in qualche caso i numeri riportati possono non corrispondere al tempo trascorso. «Non esiste una procedura codificata per segnalare pubblicamente le violazioni. Al momento -spiega Guicciardi- si possono denunciare all'Osservatorio per la Formazione Medica del Ministero dell'Istruzione. Come Federspecializzandi crediamo che lo stesso Osservatorio, al quale dobbiamo l'egregio lavoro fatto in questi mesi per accreditare le scuole, potrebbe avviare un monitoraggio dell'attività didattica e formativa di queste ultime per prevenire casi di sfruttamento».