Leggi e normative

giu82016

Voucher per la remunerazione in farmacia, guida all'utilizzo

tags: Farmacia
«L'utilizzo dei voucher per la remunerazione delle prestazioni professionali in farmacia è in aumento, ma c'è ancora molta confusione sul tema. Troppo spesso non è chiaro l'utilizzo e finisce per diventare una forma di sfruttamento che incentiva la precarietà», così il presidente del Sindacato Nazionale dei Farmacisti non Titolari Francesco Imperadrice parlando con Farmacista33 commenta l'approvazione, temporaneamente sospesa del Decreto Legge che avrebbe permesso l'introduzione della tracciabilità dei voucher per la remunerazione di prestazioni professionali. Si tratta di un provvedimento mirato a limitare l'uso inappropriato dei voucher che, a detta dei sindacati, spesso si traduce nello sfruttamento di chi viene retribuito con questa modalità. E proprio per chiarire ogni dubbio su come funzionano, su come, quando e chi può utilizzarli in farmacia e come ci si regola con assicurazione, Enpaf e fisco, Farmacista33 ha intervistato Tiziana Trombetta, consulente dello Studio Guandalini di Bologna.

Come e quando si usano i voucher per la remunerazione professionale?
I Voucher si utilizzano nei casi in cui la farmacia si trova ad aver bisogno di prestazioni di lavoro non continuative e per limitati periodi. Come primo adempimento, il titolare di farmacia che vuole iniziare ad utilizzare i buoni lavoro deve compilare e consegnare alla sede INPS di competenza un'apposita delega che autorizza all'acquisto; in questo modo la delega in breve tempo è attiva e si può procedere all'acquisto dei voucher. Dopodiché il farmacista titolare o comunque il committente potrà acquistare i buoni attraverso i tabaccai che aderiscono alla convenzione INPS - FIT e tramite servizio internet Banking Intesa Sanpaolo o le banche abilitate. Una volta acquistati i voucher, il committente dovrà procedere, preventivamente rispetto all'inizio della prestazione, alla sua attivazione tramite accesso al sito INPS inserendo i dati del farmacista che presterà servizio, il periodo e l'importo valutando le ore presunte di lavoro.

Chi può lavorare remunerato con i voucher?
Chiunque, a partire da chi è disoccupato, al lavoratore autonomo che detiene la partita Iva, al pensionato o allo studente, ma anche il lavoratore dipendente, sia full-time che part-time, può usufruirne, a patto che tali lavori occasionali vengano svolti per qualcuno (committente) che non deve corrispondere con la figura del datore di lavoro con il quale si ha un rapporto subordinato part time o full time.

Che cosa cambierà con l'introduzione della tracciabilità?
Importante novità in merito, prevista dal Decreto legge, concerne la preventiva comunicazione telematica che dovrà essere resa alla direzione territoriale del lavoro competente (DTL):il farmacista titolare dovrà comunicare entro 60 minuti dall'utilizzo del voucher, tramite sms o posta elettronica, i dati anagrafici, codice fiscale, luogo e data della prestazione. In caso di violazione è prevista una sanzione amministrativa da 400 a 2.400 euro in relazione a ciascun lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione. Con una nota il Ministero del lavoro oggi ha però precisato che: "In attesa dei necessari approfondimenti e attivazione delle relative procedure telematiche, la nuova modalità di comunicazione preventiva alla DTL è sospesa e i committenti potranno continuare ad assolvere a tale obbligo sul sito dell'INPS, secondo le attuali procedure".

Quali sono i limiti economici per il farmacista e per chi lavora remunerato con i voucher?
Il limite del compenso economico per il prestatore (colui che presta servizio) è di 7000 € netti (9333 lordi) che il lavoratore può incassare nell'anno solare, che si riduce a 2020 € netti da un singolo committente, in questo caso titolare di farmacia. Ciascun voucher ha un valore netto in favore del lavoratore di 7,50 euro e corrisponde al compenso minimo di un'ora di prestazione, al costo di 10 euro per il datore di lavoro. Il fatto che il compensominimosia di 7,50 euro netti all'ora significa che il titolare di farmacia e il farmacista che offre prestazione possono accordarsi sul numero di voucher all'ora. Con tali buoni lavoro vengono quindi garantiti: il compenso per il lavoratore, la copertura previdenziale INPS e quella assicurativa presso l'INAIL.

Che ruolo ha il farmacista che presta questo tipo di servizio?
Non ci sono limiti o vincoli di professionalità, diciamo che in base alle necessità della farmacia il prestatore collabora e lavora al pari degli altri lavoratori dipendenti assunti con "normale" contratto di lavoro, in pratica è un "lavoratore non dipendente" con minori diritti, in particolare economici.

Come ci si rapporta con l'Enpaf e con il fisco?
L'Enpaf con la newsletter n.46 del 28 gennaio 2014, precisa che il lavoro accessorio è una tipologia di rapporto che consente di accedere alla riduzione contributiva ovvero al contributo di solidarietà, in quanto il corrispettivo è obbligatoriamente assoggettato dalla legge al versamento alla Gestione Separata, e non è necessario comunicare all'ENPAF le attività professionali svolte tramite voucher. Tuttavia, alcune sedi Inps non ritengono possibile aprire una posizione previdenziale alla Gestione Separata per iscritti ad Albi pagati tramite voucher, il che sarebbe ostativo ad ottenere il beneficio contributivo della riduzione ovvero il contributo di solidarietà presso l'Enpaf. Per quanto riguarda il fisco le tasse sono già state assolte alla fonte, in quanto per ogni voucher del valore di 10 €, 2,5 € sono versati automaticamente anche a titolo di imposta sostitutiva. Inoltre, i compensi ricevuti tramite voucher non devono essere indicati in denuncia dei redditi, e non concorrono a determinare il reddito o altri indicatori di reddito, come l'ISEE.

Esistono altre peculiarità della remunerazione e dei voucher?
Per quello che riguarda le farmacie che hanno un numero limitato di dipendenti, il voucher potrebbero agevolare nell'assunzione di persone a tempo determinato, in quanto la legge limita ad una sola possibile assunzione nelle aziende con meno di 5 dipendenti.

(Fonte: Farmcista33)

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