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dic32015

Formazione medicina generale, su graduatoria unica nazionale e test d'accesso proposte novità

tags: Medicina
Graduatoria unica nazionale e test d'accesso al tirocinio contemporaneo al test d'accesso alle scuole di specialità: sono le due proposte importanti che il Parlamento chiede di inserire in Finanziaria 2016 per il corso di formazione specifica in medicina generale. Non sarà semplice per l'emendamento del deputato Pd Filippo Crimì e approvato dalla Commissione Cultura rientrare nel testo della bozza alla Camera, tuttavia le proposte recepiscono le richieste di buona parte dei "corsisti" e in particolare di chi si identifica nelle posizioni del Sindacato Medici Italiani, favorevole a una graduatoria nazionale. «Se approvato, l'emendamento risolverebbe molti problemi; aprirebbe alla specializzazione e a un contratto nazionale vero con tutele vere (penso alla maternità) e non produrrebbe né vuoti nelle aule e sul territorio né ricorsi di esclusi come quelli che hanno caratterizzato gli ultimi anni, dando incertezza economica ed organizzativa nelle scuole regionali», afferma Fabrizio Salemi, Coordinatore Settore Formazione e Prospettive Smi.

Per Salemi, il punto chiave è il concorso unico specialità-medicina generale: «I due test fin qui si sono sempre organizzate in date diverse. Ci sono candidati che li hanno fatti entrambi classificandosi in posizione utile per tutti e due; e chi entra nel corso di medicina generale ma poi scopre di essere in graduatoria per il più appetibile contratto specialistico, abbandona il posto in tirocinio e la borsa di studio da 900 euro, sguarnendo posti di cui invece c'è bisogno sul territorio. Invece con questo emendamento al test per diventare Mmg d'ora in poi andranno solo i neolaureati motivati e non chi vuole un rifugio dove riparare una volta scartato dal concorso per la specializzazione». C'è poi il problema delle graduatorie regionali: in certe regioni si entra nel corso con punteggi bassi con i quali in altre regioni si resterebbe fuori. «Se la graduatoria fosse nazionale - dice Salemi - si pescherebbe in tutte le regioni da un'unica classifica; e i medici potrebbero ambire a un posto al tirocinio in altre regioni. Certo dovrebbero affrontare il trasferimento e sostenersi con 900 euro lordi mensili, talora corrisposti con ritardo di 3-4 mesi, su cui pagano Irpef e quota B Enpam. Noi chiediamo un graduale accesso a pari diritti con gli specializzandi, e che Fisco ed ente pensionistico pongano mano a sgravi ragionevoli in modo da produrre "ricchezza", cioè più medici per il territorio. E chiediamo di rimuovere alcune incompatibilità: i tirocinanti sono compatibili solo con sostituzioni in assistenza primaria e in continuità assistenziale, ma il ricorso a sostituzioni tra colleghi nelle medicine associate e l'alto numero di medici di CA in molte regioni rendono difficile incrementare la borsa; altre attività sono possibili ... per i beneficiari delle sentenze che le hanno dichiarate compatibili. Il compito di un sindacato è chiedere una normativa chiara. Personalmente, ripensando che tre anni fa la graduatoria unica non esisteva nemmeno per gli specializzandi, ho molta fiducia di veder cambiare le cose in tempi molto brevi, spero già dal 2016».

(fonte: Doctor33, 2 dicembre 2015)


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