mar142017
FarmacistaPiù, D'Ambrosio Lettieri: emergenza occupazionale al centro riflessione
Emergenza occupazionale, necessità di una formazione al passo con le evoluzioni in atto, ma anche un allargamento delle possibilità occupazionali del farmacista, «posto in essere attraverso un disegno di legge presentato al Senato». Sono questi alcuni temi al centro di FarmacistaPiù, il congresso nazionale della professione, promosso e organizzato da Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Fondazione Francesco Cannavò, Unione Tecnica Farmacisti Italiani in collaborazione con Edra, intitolato "La professione tra innovazione e politiche della salute per lo Stato e il mercato" e che nella sua quarta edizione si terrà a Milano al Mico dal 17 al 19 marzo.
A fare il punto
Luigi D'Ambrosio Lettieri, vicepresidente Fofi, e Senatore, che spiega: «Tra le sfide importanti della professione, al centro di FarmacistaPiù, c'è senz'altro l'occupazione: siamo convinti che questa sia una variabile dipendente delle competenze: migliore è la formazione, maggiori sono le opportunità. In questa direzione, l'impegno della Federazione è di seguire con attenzione il processo di adeguamento dei curricula professionali della Conferenza dei direttori di dipartimento, su cui si è aperto il confronto, anche per rimettere in equilibrio il contenuto della formazione con le esigenze effettive che oggi la professione ha per essere spendibile sul mercato». Con un occhio alla situazione di «emergenza che sta investendo il settore. Fonti ministeriali dicono che ogni anno ci sono 2500 giovani laureati destinati alla inoccupazione. E una criticità è nell'assenza di una politica programmatoria degli accessi che ha determinato un numero laureati maggiore della capacità del mercato di assorbirli. Per questo, la prima soluzione su cui vogliamo aprire un dibattito - all'interno alla professione e con le istituzioni - è il numero programmato nazionale». Ma «l'impegno della Fofi riguarda anche l'allargamento delle possibilità occupazionali del farmacista, posto in essere attraverso un disegno di legge che ho presentato al Senato insieme al senatore Mandelli».
E tra i contenuti «penso per esempio al farmacista di dipartimento, all'ambito della nutraceutica e della scienza dell'alimentazione: il mondo cambia, i bisogni evolvono e di pari passo deve andare il patrimonio di saperi, nell'obiettivo di ampliare gli ambiti professionali superando il perimetro di attività di tipo tradizionale». Al centro del congresso anche il Ddl concorrenza: «Ci preoccupa l'articolo 58: la nostra posizione è di contrarietà all'ingresso dei capitali perché consegnare il sistema farmacia a questa logica rischia di vulnerare l'affidabilità e l'organizzazione della rete capillare, che è fiore all'occhiello dell'attività sociosanitaria del territorio. E va detto che anche quando si parla di tetto al capitale, il rischio di oligopolio rimane. Una logica che censuriamo e cercheremo di far in modo che non trovi riscontro nel percorso legislativo che rimane». In caso contrario, «la farmacia dovrà trovare risposte al suo interno, attraverso l'aggregazione». Ma una novità di questa edizione è il protagonismo territoriale: «Quest'anno abbiamo pensato di rovesciare la piramide e di far sentire protagonisti delle scelte federali i colleghi della base. È di fatto una svolta nei metodi di lavoro e l'obiettivo è dare maggiore forza alle piccole e grandi criticità che emergono nel quotidiano per farne oggetto di una mozione che valga come atto di impegno per la politica federale».
Un'attività che si realizza attraverso i cinque tavoli tematici che si terranno sabato pomeriggio. «Saranno direttamente i farmacisti a parlare e a raccontare le problematiche che riscontrano nel quotidiano. I temi sono quelli che più interessano la professione: sostenibilità del sistema sanitario e politica del farmaco, troppo spesso utilizzato come ammortizzatore; farmaci innovativi, con impoverimento economico e culturale tanto del farmacista quanto del medico di medicina generale; deontologia e etica della responsabilità per ritrovare una dimensione ispiratrice contro le spinte del mercato; i servizi» in particolare nella direzione dell'«aderenza alla terapia e dell'appropriatezza d'uso, anche per un migliore governo della spesa farmaceutica». Il quinto tavolo è il laboratorio delle idee: «i tempi inducono a nuove scelte e vediamo che le tecnologie possono sposarsi con le competenze professionale per introdurre nuove frontiere nell'ambito dei servizi in una logica di giovamento al sistema salute».