feb12017
Occupazione, Liebl: cresce divario tra laureati e fabbisogno. Conferme in dati Ue
La forbice tra numero di laureati per anno e fabbisogno di farmacisti è sempre più ampia e il trend, almeno nel breve periodo, non accenna a fermarsi. Ma il problema è che ci si attende ricadute sul fronte lavorativo, con numeri relativi alla disoccupazione, soprattutto giovanile, destinati a crescere. Sono queste alcune delle riflessioni di
Maxim Liebl, presidente dell'Ordine di Bolzano e delegato al Pgeu, che abbiamo sentito in occasione della rilevazione Eurostat, recentemente pubblicata, su professioni quali dentisti, farmacisti, fisioterapisti in Europa. «Il numero di laureati per anno» fa il punto sulla situazione italiana Liebl «è in continua crescita e ha superato ormai le 4mila unità per anno, mentre il fabbisogno di nuovi farmacisti si aggira su valori di circa 1.300-1.500 unità. Con la conseguenza che, allo stato attuale, ci sono 2500/3000 farmacisti oltre il fabbisogno. È una tendenza che, almeno per adesso, è in crescita, con il rischio di impatti sul fronte occupazionale: in un quadro di questo tipo, i numeri sulla disoccupazione sono destinati a crescere di anno in anno».
E la situazione non trova sfogo nemmeno all'estero: «Una delle strade che si prospetta in questi frangenti è quella di trovare collocazione al di fuori dell'Italia, ma il numero dei farmacisti che cambiano paese è ancora basso e si aggira intorno alle dieci unità all'anno. Questo, in parte è legato a una conoscenza delle lingue ancora non così diffusa: anche perché i Paesi in cui il fabbisogno di professionisti è più elevato - tanto da ricercare forze da altri Stati - sono soprattutto quelli scandinavi o la Germania. L'Inghilterra - che tra due o tre anni dovrà porsi il nodo delle conseguenze della Brexit - sta vivendo in questo ultimo periodo un problema analogo al nostro con un numero di laureati troppo elevato.
Una soluzione potrebbe venire dal numero chiuso, ma in ogni caso, non si tratta di strade che possano essere perseguite nel breve periodo». La situazione comunque «non è uniforme sul suolo nazionale, ma vede numeri più bassi al nord, dove il fabbisogno di farmacisti è più elevato e il numero di laureati più allineato». Per quanto riguarda il rapporto Eurostat, nel 2014 nella Ue hanno lavorato 440.000 farmacisti. In termini assoluti l'Italia, stando alle rilevazioni, è seconda dopo la Francia con rispettivamente 64.759 farmacisti attivi e poco oltre 70mila in Francia. Per quanto riguarda invece il rapporto tra farmacisti e numero di abitanti l'Italia è al sesto posto, con un valore di 107 ogni 100mila abitanti: al primo posto c'è la Finlandia con un valore di 127, poi Belgio (120), Irlanda (118) e Spagna (117). In fondo alla classifica Cipro (22) e Paesi Bassi (27).
(Fonte: Farmacista33)