nov152016

Formazione in medicina generale, pronto il medico di famiglia specialista e docente universitario

Specialista come gli altri, e anche docente universitario come gli altri: questo diventa il medico di famiglia con l'istituzione della Scuola di specializzazione di Medicina Generale e Cure Primarie prevista da un emendamento alla legge di bilancio a firma di Filippo Crimì (Pd). L'emendamento che crea un nuovo articolo (59 bis) nella Finanziaria è in due versioni, una "leggera" in commissione affari sociali alla camera, l'altra più corposa e recente presentata in Commissione Bilancio, insieme a un altro emendamento che prevede l'adozione della laurea abilitante in medicina e chirurgia, capace di far recuperare nel corso di laurea l'attuale tirocinio semestrale eliminando i tempi morti tra data della laurea e inizio dell'attività professionale.

Nel nuovo emendamento meglio si specificano i contenuti della nuova normativa. Si partirebbe dalla creazione di una graduatoria unica nazionale per l'accesso a tutte le scuole di specialità universitarie, inclusa quella di Mg, un punto sottolineato dal sindacato Aim, molto "gettonato" dai giovani medici, perché pone le basi per semplificare il concorso nazionale e correggere tutte le criticità registrate nelle precedenti selezioni. Dall'anno accademico 2017/2018 è disattivata la Scuola di Specializzazione in Medicina della Comunità e delle Cure primarie, gli specializzandi in corso confluiscono nella nuova scuola, anche se gli iscritti in corso finiranno con la vecchia modalità. Entro il 30 giugno di ogni anno si sapranno gli specialisti da formare, inclusi i futuri Mmg; il Ministero dell'Istruzione d'intesa con quello della Salute e le regioni determinerà il numero di posti. Le prove di ammissione sono previste il giorno stesso, e al momento di formare le graduatorie per il collocamento nelle scuole, nell'assegnare i punteggi si mette un malus a chi è già in possesso di un diploma o sta già frequentando un corso quando ha fatto domanda per l'altro, tutti i punteggi sono convogliati in una graduatoria unica nazionale: addio graduatorie regionali.

Altra previsione importante; in ogni corso di specialità i docenti medici di famiglia dovranno essere almeno il 50% del corpo docente. Ogni regione avrà almeno una scuola di specialità in medicina generale. Sempre nella stesura su cui in queste ore si pronuncia la Commissione Bilancio della Camera, l'Osservatorio nazionale della professione medica di cui al dlgs 368 è sostituito dall'Osservatorio dei profili medici e non medici e detterà i criteri di accreditamento delle strutture formative, universitarie e non, per i quali si tiene conto delle attrezzature degli atenei inclusi la letteratura professionale prodotta, le procedure pratiche esperibili, i servizi diagnostici, la coesistenza di specialità affini, il rispetto di un rapporto numerico tutori-specializzandi, gli indicatori di performance espressi dalla struttura. L'Osservatorio è composto da 3 rappresentanti Miur, 3 del Ministero della Salute, 3 presidi di Medicina e Chirurgia, 4 rappresentanti delle regioni, 4 degli specializzandi medici (di cui uno dei futuri Mmg), uno degli altri profili. Non ci sono rappresentanti di ordini e collegi. Altra novità fondamentale, all'articolo 46 novies I corsi di specializzazione in Medicina Generale e delle cure primarie sono organizzati non più dalle Regioni ma dagli Atenei nell'ambito dei rispettivi uffici delle scuole di specializzazione. Il relativo titolo è rilasciato dal Rettore. In questo contesto si sottolinea la definitiva separazione dei ruoli tra specialisti e medici di famiglia: hanno diritto ad esercitare come medici di medicina generale, al di là della specialità, i medici abilitati all'esercizio professionale entro il 31 dicembre 1994 e i medici cittadini di uno stato membro Ue che avevano già una convenzione al dicembre 1996.


(Fonte: Doctor33)