ott52016

Congresso Fimmg, accordo per insegnamenti "nazionali" nelle scuole regionali di medicina generale

Non solo convenzione ma anche ricambio generazionale e politiche del farmaco: sono i tasti dolenti che ha toccato il 72° congresso Fimmg a Domus de Maria in Sardegna. Due elementi rivelano lo stemperarsi -almeno apparente-della tensione dopo le dimissioni revocate dal segretario Giacomo Milillo per le pregresse vicende di Enpam Sicura (con Milillo messo in minoranza da esponenti del suo stesso sindacato nel CdA della Fondazione): il plauso unanime alla relazione del vicesegretario Silvestro Scotti, e la stretta di mano tra Milillo e lo stesso Scotti. Scrive il decano dell'Esecutivo Mauro Ucci sul "social": gli eventi che hanno preceduto ed accompagnato l'apertura del congresso facevano presagire eventi che avrebbero messo in difficoltà Fimmg, Enpam, categoria. Ma tutto si è svolto in modo tale da riaffermare la linea sindacale e la compattezza del sindacato stesso. La fermezza del presidente, la compattezza dell'esecutivo, la vicinanza dei segretari regionali e provinciali hanno impedito svolte traumatiche e pericolose. La criticità non nasce né in seno alla linea politica Fimmg né in Enpam. È, come si dice, una crisi extraparlamentare».

Ora Fimmg "ha fretta" di firmare una buona convenzione. Al coordinatore Sisac Vincenzo Pomo, che preme per una conclusione rapida delle trattative per l'accordo nazionale, Scotti fa sapere che pure i medici di famiglia hanno bisogno di un accordo a breve per curare i pazienti cronici con l'opportuna organizzazione. Ma «il Documento di programmazione economica e finanziaria incombe ed è necessario vi sia scritto il ruolo che il governo vuole assegnare ai Mmg. Il ministero della Salute ha due responsabilità: sostenere lo sviluppo di un sistema di cure territoriali che conti su risorse certe nel tempo e controllare che la convenzione sia applicata correttamente su tutto il territorio nazionale. Le regioni devono chiarire quale grado di coerenza vogliono tra Acn e accordi decentrati». Scotti chiede poi una qualificata partecipazione dei Mmg ai tavoli che orientano l'uso del farmaco «L'approccio della mg serve a dare coerenza ai principi di sostenibilità efficacia e sicurezza per i pazienti».

I 200 delegati Fimmg vogliono però anche un accordo forte per le nuove generazioni. «Manca un investimento motivazionale durante il corso di laurea in medicina verso la professione di medico di medicina generale», afferma Scotti. «E manca un investimento economico paritario tra specialità e tirocinio. Va aggiunta la mancata programmazione di risorse umane nell'emergenza urgenza». Proprio ai tirocinanti è rivolto l'accordo siglato da Fimmg con la Società Italiana di Igiene-Siti, che intende fissare a livello nazionale nei corsi del triennio ore di insegnamento in medicina preventiva e migliorare l'offerta formativa. Il primo corso con ore frutto della collaborazione Fimmg Siti è stato inaugurato in Piemonte, e il segretario Fimmg piemontese Roberto Venesia spiega che l'obiettivo è diffonderlo nelle 21 scuole regionali di medicina generale. «Ci saranno altri protocolli con società specialistiche; gli igienisti sono i primi, introducono elementi di formazione sull'ospedale da conoscere sul territorio. La formazione in tutta Italia deve seguire tre binari: primo, essere programmata con cinque anni di anticipo, per consentire di parametrare i nuovi entrati a chi esce dal mondo del lavoro (e in Piemonte siamo riusciti a passare da 40 a 80 borse 4 anni fa e a 110 più 30 in sovrannumero attuali); secondo dare dignità alla borsa di studio, che andrebbe equiparata a quella dello specializzando; terzo godere di insegnamenti uniformi in tutta Italia per imparare in tutta la penisola a svolgere i compiti della convenzione, a loro volta parametrati a core competencies previste a livello europeo».


(Fonte: Doctor33)