Attualità

giu302016

Concorso, Tar Lazio annulla sedi istituite a Latina. Commissario ad acta se Regione non provvede

tags: Farmacia
A pochi giorni dall'ordinanza di sospensione (9 giugno) arriva la sentenza del Tar Lazio-sezione di Latina, che ordina alla Regione Lazio di rispettare un precedente giudizio con cui erano state annullate le 7 sedi nel comune di Latina. Ora, si legge nel testo depositato il 29 giugno, la Regione ha 60 giorni per dare esecuzione della precedente sentenza (Tar Lazio - sez. staccata Latina n. 548/13) relativa all'annullamento della delibera che individuava le sedi, dopo di che, «ove perduri l'inadempimento», interverrà entro i successivi trenta giorni il Prefetto di Latina o altro funzionario da lui delegato «in qualità di commissario ad acta».

La sentenza disattesa dalla Regione aveva accolto il ricorso di alcuni titolari che, supportati da una perizia tecnica del piano elaborato dal Comune, avevano impugnato la revisione della pianta organica contestando la concentrazione di nuove aperture in zone già coperte dal servizio lasciandone sguarnite altre. Ma quella sentenza, come precisa oggi il Tar di Latina, «appellata (da Comune di Latina al Consiglio di Stato, in attesa di giudizio, ndr.) senza proposizione di istanza interinale di sospensione è stata appellata - è esecutiva», quindi la Regione non avrebbe dovuto inserire le sedi istituite per il Comune di Latina nella Determinazione regionale che indicava l'elenco delle sedi da assegnare ai vincitori del Concorso del Lazio. Al contrario, le procedure concorsuali sono state portate avanti includendo tutte le sedi, fino alla fase di interpello.

Alla Regione ora spetta lo stralcio delle sedi incriminate, con danno per gli assegnatari. Ma resta anche l'incognita per gli altri vincitori la cui assegnazione non è ancora definitiva. Stando alle ipotesi prospettate nei giorni scorsi dall'avvocato Gustavo Bacigalupo, dello Studio Associato Bacigalupo Lucidi, la Regione potrebbe annullare tutte le procedure espletate finora, riportando gli interpellati «sulla linea di partenza», bloccare la procedura allo status quo senza provvedere ad alcuna assegnazione definitiva, procedere all'assegnazione definitiva di tutte le altre sedi, escluse quelle di Latina, che potrebbero rientrare in un ipotetico secondo interpello, qualora il Consiglio di Stato si pronunciasse in favore del Comune di Latina.


(Fonte: Farmacista33)

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