mag162016
Test d'accesso a medicina, Conte (Fnomceo): modello francese irrealizzabile in Italia
«Questa ipotesi l'abbiamo da subito etichettata come una cosa irrealizzabile nel nostro Paese e sono gli stessi rettori ad essere contrari, evidenziandone l'impatto insostenibile che avrebbe sulle università italiane».
Luigi Conte, segretario generale della Fnomceo, non ha dubbi sulla inadeguatezza del modello "alla francese" per l'accesso alla facoltà di Medicina nel nostro Paese. «Qualche anno fa - aggiunge - erano quasi 80mila i ragazzi che facevano domanda per iscriversi a Medicina e, ad oggi, sono ancora sui 65mila. Immaginiamo, allora, cosa vorrebbe dire accogliere queste cifre nelle 36 facoltà di Medicina che ci sono in Italia. Bisognerebbe, forse, andare a fare lezione negli stadi o nei palazzetti dello sport per accogliere tutti gli studenti. Nessuna università è in grado di assorbire questi numeri». Per Conte, insomma, prima di proporre idee del genere bisognerebbe verificare che ci siano i presupposti per realizzarle.
«Questo modello - precisa ancora Conte - è possibile realizzarlo solo in un Paese come la Francia, che ha un indice di accesso molto più basso rispetto a quello italiano. Trasportare quel modello, a parità di condizioni, nella realtà italiana sarebbe assolutamente insostenibile». E a convincere ancora meno il segretario Fnomceo, è l'ipotesi di sorteggiare quelli da ammettere ai corsi. «Il test di ammissione continua ad essere con tutte le sue pecche, che possono essere assolutamente migliorabili, l'unico strumento valido per fare una selezione in ingresso. D'altra parte - conclude il segretario - è anche dimostrato che questa prassi non va a ledere il diritto allo studio del singolo cittadino ma va, semplicemente, nella direzione di garantirgli un accesso allo studio che poi dia verosimilmente uno sbocco di tipo lavorativo. Mantenere regolato l'accesso, in rapporto anche a quella che sarà la capienza occupazionale, è una forma di sicurezza sociale».
(Fonte: Doctor33)