Attualità

mag102016

Italia a rischio procedura di infrazione della direttiva Ue sull'orario di lavoro. Anaao: servono 6000 assunzioni

tags: Medicina

Ci vorrebbero seimila assunzioni negli ospedali per evitare all'Italia l'avvio di un nuovo procedimento d'infrazione europeo per il mancato rispetto della direttiva orari di lavoro entrata in vigore lo scorso 25 novembre. Lo spiega il sindacato ospedalieri Anaao Assomed dopo che la Commissione europea - allertata dalla Federazione Europea Medici Specialisti Fems e dal presidente, l'italiano Enrico Reginato - ha scritto al governo italiano di voler essere informata su com'è attuata la direttiva. L'azione Fems era stata sollecitata da Anaao dopo molte segnalazioni di medici e dirigenti sanitari di elusione delle norme Ue. Da novembre -afferma una nota Anaao Assomed - «varie realtà ospedaliere disattendono l'applicazione della legge sulla durata del riposo minimo giornaliero e sul tempo di lavoro massimo settimanale».

La Commissione chiede informazioni sul rapporto tra riposi, guardie e reperibilità, sulla durata massima settimanale dell'orario di lavoro e sul periodo in cui è calcolata la media, nonché su come vengano calcolate le ore di lavoro prestate in libera professione a favore dell'Azienda sanitaria. Per la cronaca, la direttiva oltre a imporre 11 ore di riposo, tra un turno e l'altro (limite minimo per recuperare le condizioni psicofisiche) impone di non lavorare oltre le 48 ore settimanali, comprensive delle 38 ore previste dal contratto più gli straordinari, calcolate su una media di 4 mesi. L'Italia è stata già deferita nel 2014 dalla Commissione alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea e per evitare il procedimento giurisdizionale è stato approvato l'articolo 14 della Legge 30 ottobre 161/2014 grazie alla cui promessa applicazione si è ottenuta l'archiviazione del procedimento nel gennaio 2015.

Ora il sindacato guidato da Costantino Troise avverte: «Senza l'assunzione da parte delle Regioni di almeno 6 mila medici, richiesta più volte dall'Anaao Assomed per coprire le carenze di dotazione organica che attualmente impediscono una corretta applicazione della normativa europea, e senza un confronto in sede contrattuale, per disciplinare le eventuali deroghe al riposo giornaliero come da articolo 14 comma 3 della Legge 161/2014, il rischio che il procedimento di infrazione venga riavviato è elevatissimo».


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