Attualità

apr272016

Ricerca, Lorenzin: Italia quinta al mondo per pubblicazioni ma i brevetti sono pochi

tags: Medicina
«L'Italia è il quinto Paese al mondo per pubblicazioni scientifiche ed è al 12/o posto per investimenti nella ricerca biomedica, ma nonostante tanta produzione, sono poche le ricerche che si sviluppano poi in opportunità concrete come start-up o brevetti, e questo è un vulnus». Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo agli stati generali sulla ricerca sanitaria. Il punto, ha sottolineato, è «far comprendere al Paese che la ricerca è una strategia per l'Italia e un elemento su cui puntare per crescere, creare sviluppo e dare maggiori possibilità a cittadini e pazienti». Il nodo da affrontare, ha quindi sottolineato, è che «non riusciamo ad attrarre investimenti per la ricerca. Ciò perché, innanzitutto, il nostro non è un Paese 'accogliente' per i ricercatori, che trattiamo come dipendenti di qualunque altro settore, e anche perché il contesto non mette al centro la ricerca e non mette in rete le realtà di eccellenza che abbiamo».

L'obiettivo, ha proseguito Lorenzin, è dunque quello di «creare una infrastruttura che sostenga la ricerca, mettendo ad esempio in rete i 49 istituti di ricerca, di ricovero e cura con gli altri enti». Proprio per dare impulso al settore, ha spiegato il ministro, «presenteremo in questi due giorni degli stati generali una proposta per garantire ai ricercatori un percorso che valorizzi la meritocrazia e presenteremo anche i nuovi bandi per la ricerca finalizzata e per la ricerca indipendente dell'Agenzia italiana del farmaco». Insomma, ha concluso, «mi piacerebbe che tutto ciò che viene brevettato si trasformasse al più presto in realtà di sviluppo».

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