apr132016
Occupazione, Fenagifar: farmacista presente ovunque si dispensi il farmaco
Crisi occupazionale? In realtà il lavoro c'è, ma è arrivato il momento che il farmacista si riappropri dei ruoli che sono di sua competenza. La presenza dello specialista del farmaco dovrebbe essere obbligatoria per legge in qualsiasi luogo dove vengano dispensati medicinali: carceri, case di cura, cliniche, lunghe degenze e così via; tutte strutture dove la figura fondamentale del farmacista viene sostituita da quella di altri professionisti che non sono stati appositamente formati a svolgere il ruolo di dispensatori del farmaco. Con queste parole Pia Policicchio, presidente della Federazione dei giovani farmacisti (Fenagifar) commenta con Farmacista33 il problema della crisi occupazionale che sta mettendo in ginocchio la categoria. Dei 4 mila laureati che l'Università sforna ogni anno solo 1500 trovano lavoro, almeno secondo i dati presentati dal Senatore
Andrea Mandelli a
FarmacistaPiù.
«Purtroppo il tempo consolida situazioni che andavano tamponate da subito», commenta Policicchio. Secondo il presidente Fenagifar, il farmacista, per come è formato, dovrebbe poter accedere a professioni per le quali attualmente non è preso in considerazione, basti pensare all'insegnamento: «Attualmente la laurea in farmacia dà bassissime possibilità per classi di concorso, ma nell'insegnamento di alcune materie, come ad esempio l'anatomia, potrebbe essere molto più efficace rispetto ad altri specialisti che hanno accesso all'insegnamento». Un altro ambito dove la preparazione didattica del farmacista dovrebbe già consentirgli di intervenire, secondo Policicchio, è l'ambito tossicologico-ambientale: «Le nozioni che vengono apprese durante gli studi sono già più che consone per lavorare in questo settore - afferma il presidente Fenagifar - le conoscenze potrebbero anche essere affinate ma sicuramente il farmacista, nell'analisi chimica, è più ferrato di altri specialisti che hanno già accesso al settore».
In questo modo si aprirebbero nuove opportunità per il farmacista, per esempio quella di aprire un laboratorio di analisi chimiche di acque e terreni, non biomediche. Per quanto riguarda le specializzazioni, sia l'ambito economico-finanziario che giuridico potrebbero assumere una crescente rilevanza nel tempo, ad esempio, nelle aziende sanitarie provinciali un farmacista specializzato in farmacoeconomia potrebbe essere d'aiuto nel redigere i budget, «nessuno conosce bene il mercato come chi ci abita», commenta Policicchio, mentre una buona conoscenza del diritto sanitario potrebbe essere facilmente spendibile in posti che richiedono una competenza legale, ovviamente senza andare a sostituire l'essenziale figura dell'avvocato. Sicuramente un ruolo di grande rilevanza sarà quello del farmacista clinico, una specializzazione «forse non facilmente spendibile nell'immediato, ma destinata a fare la differenza in un futuro non troppo lontano - commenta Policicchio - Questo tipo di formazione avrà molta rilevanza nel contesto dei concorsi pubblici. Il titolo sarà molto spendibile anche nell'analisi clinica, e così via».
Attilia Burke
(Fonte: Farmacista33)