Attualità

nov92015

Orari, Sigm: no a utilizzo dei medici in formazione per supplire a carenze di organico

tags: Medicina
L'Associazione Italiana Giovani Medici (Sigm), interviene nel dibattito in merito al recepimento della Direttiva Europea 2003/88/CE sul monte orario: «È necessario e urgente porre l'accento sul recupero di risorse interne alla sanità - spiega Andrea Silenzi , neo presidente dell'associazione - per fare spazio oggi ai giovani specialisti; fare il gioco dello scaricabarile con le Istituzioni o soffermarsi sulle interpretazioni dei metodi di calcolo dell'orario in questo momento non serve. E a nessuno venga in mente di sacrificare la formazione all'altare della sostenibilità di assetti non più giustificabili». La tematica del monte orario e dei vincoli di riposo dei medici e operatori del comparto irrompe nel dibattito in sanità paradossalmente con un ritardo di 12 anni rispetto all'uscita direttiva europea 2003/88/CE da cui tutto è nato. Limite massimo di 12 ore di lavoro giornaliero e 11 ore continuative di riposo nell'arco della giornata. I Governi italiani hanno negli anni congelato la situazione di medici e comparto, ma le procedure di infrazioni di Bruxelles hanno imposto la data del 25 novembre per normalizzare una situazione tutt'altro semplice da gestire a causa di una strutturale carenza di organico in un Ssn che, seppur in ridimensionamento, rappresenta il 78% della spesa sanitaria globale del nostro Paese (la spesa sanitaria pubblica nei Paesi OCSE si attesta a una media del 73%), nonché il datore di lavoro pressoché unico dei medici italiani. «Il recupero di sprechi e inappropriatezze» aggiunge Silenzi «deve interessare sia la governance regionale sia la rappresentanza sindacale dei medici. Certamente evitando di confondere i piani della formazione e del lavoro che invece meritano un'integrazione chiara e coerente al servizio del sistema». La Direttiva specifica che il limite del monte orario non è applicabile ai medici in formazione che in tutti i sistemi sono, nel bene e nel male, chiamati a operare ben aldilà degli orari lavorativi di contratto per massimizzare le opportunità formative sia per risolvere i problemi strutturali di mancanza di organico e razionamento dei finanziamenti. «Diffusa è però la tentazione - continua il presidente della Sigm - di risolvere i problemi strutturali di mancanza di organico e razionamento dei finanziamenti con il lavoro dei medici in formazione (è cronaca di queste settimane la proposta di modifica contrattuale con aumento di orario di lavoro e diminuzione della retribuzione dei "junior doctors" in Gran Bretagna). E' il segnale che il campo della formazione e quello della sanità sono sempre più interconnessi e là dove quest'ultimo è in crisi, utilizza il primo come tappa buchi. Ma questo non può essere replicato nel nostro contesto». Sblocco del turnover e incentivazione dell'assunzione di giovani medici specialisti da un lato (troppo spesso), recupero di sprechi e inappropriatezza negli assetti organizzativi e nella pratica professionale dall'altro, possono essere le giuste terapie per rilanciare, secondo i giovani medici, veramente il sistema.

Rossella Gemma (fonte: Doctor33, 6 novembre 2016)


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