Neuroscienze, la scuola dell'Università di Milano punta sull'interdisciplinarietà

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«Per ogni medico, e in particolare per coloro che si occupano delle malattie del cervello, oltre alla comprensione della patologia è importante il rapporto col paziente e in questo anche il filosofo, lo psicologo o il giurista possono essere estremamente utili e portare le proprie specifiche competenze riguardo a temi come i diritti del paziente, la comunicazione della malattia o i meccanismi decisionali». Monica De Luca, coordinatrice del Centro di ricerca in neuroscienze Neuro-Nest, attivato dall'Università di Milano, ritiene essenziale un approccio multidisciplinare negli studi sul sistema nervoso e questo aspetto caratterizza fortemente la prima Fall School in Neuroscience di Baveno, sul Lago Maggiore.

Dal titolo "The adaptive brain from development to disease", la scuola offrirà fino a venerdì 2 ottobre seminari scientifici, seminari dedicati alle competenze trasversali e momenti di incontro e scambio con esperti di fama internazionale che si confronteranno con gli allievi, studenti del secondo anno del loro dottorato di ricerca.

«La scuola - spiega De Luca - va di pari passo con un workshop sui meccanismi decisionali che, proprio all'interno degli ospedali, vengono attivati di fronte al paziente, aspetti di grande rilevanza e delicatezza, che non possono essere gestiti dal medico da solo e hanno bisogno di competenze trasversali molto diverse tra loro».

Proprio per questa ragione, la scuola riunisce 25 dottorandi delle discipline più diverse, dai filosofi, ai biologi, ai clinici per affrontare un tema molto complesso: «le modalità con cui il cervello si adatta continuamente alle stimolazioni provenienti dalla realtà esterna, quando impariamo, quando prendiamo una decisione, e anche nella malattia».

L'attività formativa (oltre che scientifica) di Neuro-Nest continuerà con la stessa impostazione con una serie di workshop interni e seminari mensili, che non si terranno nei vari dipartimenti ma in aula magna e saranno aperti a tutti: «competenze diverse si sposano per un unico fine e per arrivare a un risultato di ricerca che speriamo eccellente, partendo dai giovani».

(Fonte: Doctor33, 29 settembre 2015)