lug152015
Scuole di specialità, Bari inventa la pre-immatricolazione
Sul sito web
dell'Università di Bari è apparsa, lo scorso 6 luglio, la notizia di una "
pre-immatricolazione obbligatoria" per gli aspiranti medici in formazione specialistica, che sarebbe dovuta essere antecedente allo stesso test di ammissione. Ma la pagina internet,
rimasta on-line solo fino al giorno successivo, ha scatenato non poche
polemiche tra i giovani medici. «L'attuale regolamento per il concorso delle scuole di specializzazione - spiega a DoctorNews33
Domenico Montemurro, coordinatore nazionale dell'
Anaao Giovani - che già contiene falle enormi, non aveva certo bisogno anche di questa trovata. Una pre-immatricolazione obbligatoria è una cosa senza senso perché il concorso è e deve rimanere pubblico». E sulle ragioni di una tale trovata Montemurro aggiunge: «Mi verrebbe da pensare che, dal momento che le
università sono tenute a verificare il
curriculum dei partecipanti, non essendo più possibile fare l'autocertificazione, un tale screening avrebbe permesso di valutare i titoli con più tempo a disposizione. Non vorrei pensare che questa idea sia venuta per evitare le polemiche del precedente concorso legate alle
sperequazioni geografiche che avevano portato molti ad iscriversi in università di altre regioni. E' anche vero che questa pre-immatricolazione gli sarebbe forse servita come
censimento, ma non è pensabile che la si rendi obbligatoria». Al di là del caso di Bari, non si placano i rumors sull'intero iter di accesso al concorso nazionale che, l'anno scorso, ha prodotto una serie di ricorsi. «La rettifica al DM 315/2015, ovvero il
DM 321/2015, - continua Montemurro - ha introdotto interessanti
variazioni alla precedente versione. Viene esplicitato che la media dei voti da considerare per l'accesso alla scuola di specializzazione deve essere una media ponderale e fornita
dall'Ateneo di provenienza, mentre nella precedente versione si parlava di una media aritmetica e autocertificata. Quindi approviamo la modifica, anche se sosteniamo da sempre che il CV deve contare poco o niente nel processo di ingresso a una
Scuola di Specializzazione, dando la massima importanza invece ai risultati della prova di ingresso». La linea più accreditata è quella della graduatoria unica. «Non è assolutamente positivo che esistano ancora graduatorie a scorrimento che, per quanto siano state ridotte le opzioni nelle scelte delle scuole di specialità, potrebbero produrre solo problemi, anche perché è uno scorrimento gerarchico. Non accettare la
graduatoria nazionale, come avviene negli altri Paesi europei, scatena tutta una serie di conseguenze nefaste per il buon esito del percorso formativo», conclude Montemurro.
Rossella Gemma
(Fonte: Doctor33, 15 luglio 2015)