giu302015
Formazione medica, Fnomceo vuole voltare pagina: troppe criticità nel sistema
Erano
settemila lo scorso anno, rischiano di diventare
ventimila nei prossimi cinque. Sono i
giovani camici bianchi,
laureati e abilitati, che sono poi costretti a vagare in un limbo lavorativo: di fatto esclusi da ogni possibilità di inserimento professionale. Il numero dei
contratti di formazione specialistica non è, infatti, corrispondente alle reali necessità, né coerente con il
numero dei laureati. Se n'è parlato a Roma nel corso della conferenza stampa della
Fnomceo che, cifre alla mano, si dice pronta ad annunciare al ministero della Salute e al Miur la volontà di aprire un nuovo e concreto confronto su questi temi. Ma le criticità di un sistema, quello formativo del Medico e dell'Odontoiatra, che va profondamente rivisto sin dalle sue radici, non sono le uniche a destare preoccupazione.
Accesso a Medicina, Programma del
Corso di Studi, Esame di
Abilitazione,
Programmazione: su tutti i fronti la Fnomceo è decisa voltare pagina. E prende, nei confronti dei i giovani medici e delle Istituzioni, il forte impegno di fare della
Formazione una sua priorità. «È una questione di giustizia, - ha dichiarato la presidente della Fnomceo,
Roberta Chersevani - non è corretto negare il futuro ai nostri
giovani, costringendoli a perdere anni del loro percorso formativo, professionale, di vita. Comprendiamo le problematiche legate alla situazione finanziaria. Ma un paese che non investa sui giovani è un paese senza speranza. Non è più il tempo delle attese e dei rinvii - ha aggiunto - con estrema urgenza occorre invece garantire quelle opportunità di formazione - adeguate agli
standard europei - che sono necessarie ai professionisti per poter svolgere con competenza il proprio ruolo all'interno dei Sistemi Sanitari e che sono indispensabili per assicurare cure di qualità ai cittadini». Sicuramente, l'annosa questione degli
accessi a medicina e alle
scuole di specializzazione crea forti perplessità. «Le ultime sentenze legate alla questione degli accessi - ha precisato il Segretario della Fnomceo,
Luigi Conte - fanno capire che la situazione è seria e proprio per questo motivo deve esserci una maggiore attenzione sia del
Miur sia del
ministero della Salute nell'approntare i bandi ed evitare di incorrere in questi cavilli burocratici che fanno perdere il controllo sugli accessi. Quest'anno saranno entrati in
14-15mila a
medicina e con questi chiari di luna mi chiedo fra sei anni, quando saranno laureati, quanti neo-laureati avremo che chiederanno di accedere alle scuole di specializzazione». Secondo il segretario non si farebbe che spostare il problema in avanti. «Questo è un atteggiamento irresponsabile - ha aggiunto Conte - perché, se vogliamo garantirci un futuro, i problemi vanno affrontati e risolti quando si determinano. A volte mi viene anche il sospetto che si voglia creare una baraonda per non so quale motivo».
Rossella Gemma
(Fonte: Doctor33, 27 giugno 2015)