Attualità

giu92015

Test medicina, Tar accorda immatricolazione dopo anonimato violato

tags: Medicina
Continuano ad affluire al Tar Lazio i ricorsi degli studenti non ammessi a medicina e odontoiatria dopo il test dell'anno scorso. E qualche ricorso è stato vinto: la Fnomceo dà notizia di una sentenza Tar Lazio, la 7602/15 in cui si è deciso d'annullare la graduatoria per l'ingresso all'anno accademico 2014-15 per una studentessa ricorrente. Il motivo? Sono stati violati anonimato e segretezza delle procedure concorsuali. Ai candidati è stata fatta tenere la carta d'identità aperta sul banco così che le generalità fossero non solo leggibili ma anche abbinabili tanto al codice a barre quanto a quello alfanumerico che segna il numero dell'elaborato presenti sulla scheda del test. In teoria un commissario "malandrino" poteva memorizzare il codice e associarlo a nome e cognome di un candidato. Il Tar ha ricordato, citando la sentenza 15 del 5/1 scorso del Consiglio di Stato che in questi casi anche se un misfatto può accadere solo teoricamente il decreto che dà la disposizione causa del problema "ipotetico" è viziato. «Nella delicata fase della correzione della prova ben si sarebbe potuto consentire l'associazione dell'elaborato al nominativo di ciascun candidato; tanto basta a ritenere violato il principio di imparzialità e trasparenza nello svolgimento delle prove selettive ad evidenza pubblica, la cui osservanza va osservata in astratto, senza cioè prova concreta della sua violazione». La graduatoria va annullata e la studentessa va riammessa, "anche in sovrannumero" al corso di laurea. Tra i motivi di ricorso, la violazione della segretezza s'aggiunge al plico mancante a Bari per il quale in teoria i candidati sarebbero stati in grado di conoscere prima le domande. E mentre si attende una nuova pronuncia del Tar su un altro blocco di studenti, il numero dei riammessi sfiora già i 7 mila da aggiungere ai 10 mila già in graduatoria. «Attendiamo le sentenze e cerchiamo di capire, ma quanto accade ci conforta nell'idea che l'intero sistema di accesso all'Università andrebbe rivisto», dice Alessio Portobello dell'Unione Studenti Universitari UDU. «La nostra associazione ha cercato di incontrare il ministro Stefania Giannini, ma il tavolo richiesto non si è costituito. Risultato: una prova 2015 che si profila omogenea a quella 2014, con le stesse falle». Per Udu, il numero programmato va abolito, non necessariamente per un sistema alla francese in cui ci si gioca tutto il 1° anno. All'obiezione che però dopo la laurea si specializzano solo in 7 mila, Portobello replica: «Il numero di posti nelle specialità è già ora slegato da quello dei 10 mila immatricolati. L'attuale sistema a imbuto è inaccettabile, e va cambiato anche l'accesso a specialità: bene aver creato mille borse in più, male averlo fatto con risparmi derivanti dall'abbreviazione della durata dei corsi. Il sistema sanità ha bisogno di investimenti per una scelta di cambiamento».

Mauro Miserendino

(Fonte: Doctor33, 6 giugno 2015)


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