mag52016
Cosa significa creare una mappa concettuale?
Una volta esplorati i benefici che la creazione di una buona mappa concettuale comporta, la domanda ora si sposta naturalmente sul come si costruisce una mappa concettuale. Si, perché non per tutti è di immediata comprensione, non tutti noi l'hanno usata in passato e, qualcuno, potrebbe avvertire la necessità di volersi sentire sicuro nel procedere in una direzione piuttosto che in un'altra. Creare mappe concettuali è estremamente utile per velocizzare la fase di studio - comprensione - memorizzazione di qualsiasi concetto ci troviamo ad affrontare; semplicemente perché ci permette di vedere tridimensionalmente e, in un unico spazio, le informazioni che riteniamo essenziali ed importanti al fine di sostenere l'esame in programma.
Da dove parto? Cosa devo inserire? Devo mettere tutto? Solo una parte? E dove?
Primo passo: leggere con attenzione il capitolo, la parte di testo, che desideriamo trasformare in mappa concettuale. Leggere e sottolineare le parti secondo noi più rilevanti è di estrema importanza perché ci permette di avere una visione ampia e d'insieme rispetto al tema che stiamo trattando. Se leggessimo un pezzo per volta, inserendo una porzione di informazione alla volta, diventerebbe poi più difficoltoso collegare i vari argomenti e trovare una connessione tra le parti che apparirebbero, quindi, slegate da tutto il resto.
Secondo passo: identificare il cuore dell'argomento. Identifichiamo qual è il tema principale che ci stiamo trovando ad esplorare e, una volta trovato, inseriamolo in mezzo al foglio all'interno di un cerchio o di un rettangolo. La forma non conta, l'importante è che sia ben chiaro che quello è il fulcro attorno al quale svilupperemo tutto il resto. Possiamo utilizzare un colore particolare, ad esempio, o semplicemente scrivere con un carattere più grande rispetto al resto.
Terzo passo: man mano che scorriamo il testo che abbiamo già precedentemente letto e su cui abbiamo già fatto sottolineature o segnato parti importanti, inseriamo le informazioni. Naturalmente i concetti più "macro" ovvero quelli che possono contenere al loro interno ulteriori e minori parti di informazione, saranno direttamente collegate al titolo, al tema principale. In questa fase possiamo anche già decidere se vogliamo utilizzare delle forme differenti anche per le frecce, identificando, ad esempio, nella linea tratteggiata la "causa" e nella linea continua "l'effetto" di una determinata azione o situazione.
Quarto passo: connettere i macro concetti che abbiamo rilevato con concetti minori e che possono, a loro volta, suddividersi in ulteriori argomenti.
Tutto quello che ritenete rilevante, vale la pena inserirlo (tenendo sempre presente che si tratta di una sintesi), quindi esempi, riferimenti, associazioni e così via. Una volta terminato il lavoro, prendetevi un attimo di pausa e poi tornate a guardarlo, sarete sicuramente soddisfatti nel vedere che tutte quelle pagine che sembravano impossibili da memorizzare ora sono lì, concentrate e semplificate, pronte per essere ripetute e memorizzate.
La bellezza dell'utilizzare mappe concettuali per studiare è che il processo secondo cui iniziamo a selezionare le informazioni per poi inserirle all'interno dello schema, passando per l'atto fisico della scrittura e avvalendoci della memoria visiva, ci permette di tornare sullo stesso argomento giorni dopo e farci bastare quelle poche frecce e figure geometriche per riattivare la memoria di quanto avevamo precedentemente letto e sottolineato.
Quindi fogli alla mano, matite, penne, post-it e tutto quanto pensate possa aiutare la vostra memoria e la vostra creatività. E se dimentico qualcosa? Un po' di scotch, un foglio in più e il gioco è fatto!