Allena-Mente

feb102016

Frequentare l'università: uno shock culturale

Hai iniziato da qualche mese l'università, all'inizio sembrava andare tutto per il meglio, i nuovi compagni, l'ambiente, le abitudini, ma adesso qualcosa è cambiato. Eppure, pensi: "Dopo qualche mese le cose non dovrebbero andare meglio? Le paure non dovrebbero comparire all'inizio e poi sparire pian piano?" Trovarsi a iniziare una nuova esperienza sperimentando uno stile di vita completamente diverso da quello che eravamo abituati a conoscere, prevede che si passi da un vero e proprio processo di assestamento e orientamento. Sentire di essere "partito in quarta" e ora non avvertire più la stessa energia e positività non dipende solo dalla nostra personalità, dalla nostra bravura o da quanto effettivamente siamo riusciti a integrarci, ma fa parte di una normale condizione chiamata "shock culturale". Ognuno di noi attraversa questa fase in modi diversi, fisicamente o emozionalmente. Sperimentare una condizione di vita completamente nuova è sempre e senza dubbio una grande sfida poiché si abbandona la propria zona di comfort per avvicinarsi all'ignoto. La scelta di compiere un passo in avanti lasciando il passato per volgere lo sguardo a un futuro sconosciuto può portare a sperimentare una sensazione che possiamo definire "di vertigine" e a cui, spesso, non siamo abituati. Per affrontare al meglio questa condizione, è necessario prendere familiarità con il nuovo luogo e il nuovo ambiente e avere un atteggiamento mentale positivo; sentire che tutto andrà bene e che il processo attraverso il quale stiamo passando ci porterà senza dubbio a sentirci più forti e più maturi aiutandoci in futuro ad affrontare le nuove esperienze.
Lo shock culturale è dato da quattro fasi che viviamo periodicamente, la cui intensità e durata variano a seconda del livello di stress cui siamo sottoposti in quel periodo.

Eccitazione
Durante questa fase, tutto ciò che si prova è nuovo e fantastico. Ci si sente fortunati ad avere la possibilità di sperimentare la novità, la vita è bellissima e si ha un atteggiamento mentale positivo. Ci si sente invincibili e si riesce a godere di tutte le immagini, i suoni, le sensazioni e le emozioni che il nuovo ambiente ci regala.

Ritiro
Questa seconda fase è quella di cui più spesso ci rendiamo conto e può essere la fase meno semplice da accettare. Le piccole difficoltà sembrano a un tratto insormontabili, così si cerca rassicurazione negli altri e ci si avvicina a chi sta vivendo la stessa fase al fine di condividerne le criticità e sentendo la forza della collaborazione. Si passa sempre dalla fase del "ritiro", ma la durata e l'intensità di questo momento variano a seconda dell'atteggiamento mentale e della capacità, che ognuno di noi coltiva dentro di sé, di reagire alle situazioni stressanti.

Adattamento
Quando ci si accorge di essere in questa fase vuol dire che la nostra perseveranza è stata premiata e dobbiamo congratularci con noi stessi. In questo periodo la mente è orientata verso la positività e sarà più semplice essere tolleranti verso gli altri e verso le situazioni che si presentano.

Integrazione
è l'ultima fase, ci pensiamo un po' e, in fondo, il luogo in cui troviamo ci piace, ci sentiamo integrati e riusciamo a comunicare facilmente ed efficacemente con chi ci circonda.

Lo "Shock culturale" è un processo che si attiva ogni qualvolta ci affacciamo a una situazione di vita nuova, ma con un atteggiamento mentale positivo e una sicurezza di sé, sarà più semplice passare attraverso di essi e cavalcarne l'onda ricordandoci che la sensazione di disorientamento non è sempre allarme di un qualcosa che non funziona anzi, come intona Jovanotti: "La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare...".

Nadia Monticelli (esperta in processi formativi)
Valeria Bianco (esperta in comunicazione formativa)


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