Allena-Mente

gen272016

Studio e resilienza: come reagire positivamente alle situazioni stressanti

Avete mai sentito parlare della resilienza? Magari vi sarà capitato di sentirla nominare in un elenco di caratteristiche che contraddistinguono un determinato materiale piuttosto che un altro visto che, il termine resilienza, nasce proprio all'interno di questo contesto. La prima definizione che viene infatti fornita dal dizionario Garzanti è proprio in riferimento all'ambito della fisica: "proprietà dei materiali di resistere agli urti senza spezzarsi, rappresentata dal rapporto tra il lavoro necessario per rompere una barretta di un materiale e la sezione della barretta stessa"; ma se applicassimo questa legge anche alle persone e non solo ai materiali? Fingiamo per un attimo che l'urto, il trauma, sia un esame non superato o la previsione di una sessione molto intensa o, ancora, l'argomento di tesi di laurea rifiutato; poi pensiamo di essere noi il materiale che viene urtato e traumatizzato. Come reagiremmo? Sceglieremmo di pescare la carta della resistenza o della resilienza? Troveremmo, cioè, il modo di riacquistare il nostro equilibrio reagendo positivamente all'urto, di "ricostruirci" e ricominciare da dove ci troviamo e con gli strumenti che abbiamo? Il punto sta proprio qui, nel momento della scelta. Sì, perché la resilienza è un'abilità, una capacità, che si può sviluppare, coltivare e rinforzare anche se, fino ad oggi, non l'avevamo nemmeno considerata.

Come si può accrescere la capacità di reagire positivamente alle situazioni stressanti senza sentirci completamente sopraffatti?
- Creatività: molti credono che essere creativi significhi avere delle idee brillanti in momenti inaspettati, prima di chiunque altro e assolutamente originali. In realtà la creatività è la capacità di trovare connessioni tra cose, o situazioni, che siano diverse da quelle che abbiamo sempre conosciuto; significa trovare e provare soluzioni nuove per risolvere i problemi e tentare di uscire così dal terreno già conosciuto e più volte calpestato. Sviluppare la creatività permette di trovare modi nuovi per gestire le situazioni stressanti o muoversi nelle difficoltà sfruttando risorse che non credevamo di avere.
- Meditazione: comunemente associamo la meditazione all'assenza di pensieri, "meditare per svuotare la mente", in realtà meditiamo per spostare l'attenzione dai pensieri alle nostre sensazioni. Riuscire, per qualche minuto, a far scendere la nostra mente dal podio, è di enorme aiuto nel processo creativo di gestione dello stress e delle situazioni più complesse. Provare per credere!
- Condivisione: parlare con gli altri condividendo con loro le nostre preoccupazioni, soluzioni, problemi, punti di vista ci aiuta a focalizzare meglio la situazione e ci può fornire utili spunti per reagire positivamente alle difficoltà.
- Accogliere il cambiamento: il termine resilienza suggerisce, a partire dal suono della parola stessa, una morbidezza ed un'apertura nell'accettare che alcune cose non vadano come avevamo previsto e che sia, alle volte, necessario ridefinire i nostri piani senza irrigidirsi nelle aspettative iniziali.

Come scrive Andrea Fontana in "Lo stress ci fa bene", "La resilienza non è solo la voglia di sopravvivere a tutti i costi, ma anche la capacità di usare l'esperienza maturata in situazioni difficili per costruire il futuro".
Accogliere il nuovo per ridisegnare il futuro, accogliere l'inaspettato, il difficile, l'imprevisto per scoprire che dentro di noi ci sono nuove risorse che non aspettano altro che essere scoperte.

Nadia Monticelli (esperta in processi formativi)
Valeria Bianco (esperta in comunicazione formativa)



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